Brano: Gobetti, Piero
l’evoluzione storica della società italiana per cui, non essendosi compiuta con il Risorgimento la fase della rivoluzione liberale borghese, questa stessa rivoluzione si sarebbe dovuta realizzare — a suo avviso — attraverso l’aiuto della classe operaia sotto la direzione « illuminata » della borghesia intellettuale. Questa prospettiva non teneva conto dei profondi mutamenti storici che facevano ormai della borghesia una forza non più progressiva, ma frenante, e della classe operaia la vera protagonista e dirigente della lotta contro il fascismo.
Il 5.9.1925 Gobetti venne selvaggiamente aggredito davanti alla porta di casa, da una decina di squadristi (le conseguenze delle percosse
10 avrebbero portato, circa un ann[...]
[...]a conto dei profondi mutamenti storici che facevano ormai della borghesia una forza non più progressiva, ma frenante, e della classe operaia la vera protagonista e dirigente della lotta contro il fascismo.
Il 5.9.1925 Gobetti venne selvaggiamente aggredito davanti alla porta di casa, da una decina di squadristi (le conseguenze delle percosse
10 avrebbero portato, circa un anno e mezzo dopo, alla morte).
Dopo la disfatta dell’Aventino, « Rivoluzione Liberale » venne quasi ogni settimana sequestrata e infine. I'11.11.1925, diffidata e soppressa. In previsione di tale evento, fin dal 23.12.1924 Gobetti aveva fondato un periodico letterario intitolato II Baretti (v.) che, portando avanti meno scopertamente gli stessi orientamenti politici, potè sopravvivere per qualche anno.
Alla fine del 1925, perseguitato e impossibilitato a esplicare qualsiasi attività politicoletteraria, Gobetti decise di emigrare a Parigi, col proposito di fondarvi una casa editrice e « lavorare per un’opera di cultura e di rinnovamento politico, profonda, europea, moderna, [...]
[...]ore ed ebbe in questo ultimo periodo una funzione che non dev’essere né sottovalutata né trascurata dagli operai. Egli scavò una trincea oltre la quale non arretrarono quei gruppi di intellettuali più onesti e sinceri che nel 191920 sentirono che il proletariato come classe dirigente sarebbe stato superiore alla borghesia.
[...] Ci è stato qualche volta rimproverato da compagni di partito di non aver combattuto contro la corrente di idee di « Rivoluzione Liberale»: questa assenza di lotta anzi sembrò la prova del collegamento organico.
di carattere machiavellico (come si suol dire), tra noi e il Gobetti. Non potevamo combattere contro Gobetti perché egli svolgeva e rappresentava un movimento che non dev'essere combattuto, almeno in linea di principio. Non comprendere ciò significa non comprendere la questione degli intellettuali e la funzione che essi svolgono nella lotta delle classi. [...] Il proletariato distruggerà il blocco agrario meridionale nella misura in cui riuscirà, attraverso il suo partito, a organizzare in formazioni autonome, indipe[...]
[...] settentrionali e meridionali che hanno compreso essere essenzialmente nazionali e portatrici dell’avvenire due sole forze sociali: il proletariato e i contadini » (Alcuni temi della questione meridionale, in « Stato Operaio ». n. 1 del gennaio 1930).
Dagli scritti di Gobetti
« Il nuovo liberalismo dovrà coincidere in Italia con la rivoluzione operaia per offrire le prime garanzie e le prime forze di uno sviluppo autonomo delle iniziative (Rivoluzione Liberale, a. Il, n. 8, 3.4.1923).
« Gli scrittori del liberalismo, non hanno saputo fare i conti con il movimento operaio, che stava diventando l'erede naturale della funzione libertaria esercitata sin'ora dalla borghesia, e non hanno elaborato un concetto dei più interessanti fenomeni della vita politica: la lotta di classe e la formazione storica dei partiti [...] [Rivoluzione Liberale, a. Ili, n. 20, 13.5.1924).
« Noi rifiutiamo di fare causa comune con tutti i nemici del regime, e non pensiamo di batterlo con le coalizioni e le crisi ministeriali, ma con la soppressione delle radici che lo hanno generato. Il fascismo è il legittimo erede della democrazia italiana eternamente ministeriale e conciliante, paurosa delle libere iniziative popolari, oligarchica, parassitarla e paternalistica » [Rivoluzione Liberale, a. III. n. 17, 22.4.1924).
Opere principali di P.G.: La filosofia politica di Vittorio Aifieri, Torino, 1923; Dal bolscevismo al fascismo, Torino, 1923; La frusta teatrale, Milano, 1923; La rivoluzione liberale, Bologna, 1924; Matteotti, Torino, 1924; Risorgimento senza eroi, Torino, 1926.
Godeas, Giovanni
N. a Mariano del Friuli (Gorizia) il 15.11.1901; meccanico. Militante comunista e attivo antifascista, nel
1935 fu condannato dal Tribunale speciale a 16 anni di reclusione che trascorse in parte nel carcere di Civitavecchia..
Dopo I'8.9.1943 ha preso parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza monfalconese.
Godino, Angelo Mariano
N. ad Acri (Cosenza) il 10.2.1898, m. a Barcellona (Messina) il 9.9.
1943.
Figlio di contadini, con Michele e Saverio Spezzano [...]